mercredi 16 novembre 2016

Rosario Marcianò - "Non credere alle istituzioni"

https://youtu.be/rLEMLPLTaYI
Leggi il testo sotto il video.
Copio/incollo comunque tale testo qui sotto:



" La scienziata elvetica Ulrike Lohmann conferma: rilevati bario ed alluminio nei carburanti avio. Ulrike Lohmann è una docente di Fisica dell’atmosfera presso l’ETH di Zurigo ed è specializzata in nefologia.
Nel 2013 la professoressa Lohman eseguì delle analisi presso l'aeroporto di Zurigo, insieme con l’Ufficio federaledell’aviazione. Gli esami erano finalizzati a stabilire la composizione chimica dei gas di scarico delle turbine. Fu reperita in primo luogo fuliggine che è essenzialmente carbonio, come nel gas di scarico degli autoveicoli. Non solo, furono rilevati sedici (16) diversi metalli tra cui bario ed alluminio, ma anche ferro, nickel, piombo, rame oltre al calcio. La composizione chimica delle emissioni di particolato non volatile dei motori aeronautici è stata studiata, usando la spettrometria di massa. I gas di scarico provenienti da tre diversi motori di aerei sono stati campionati ed analizzati. La stragrande maggioranza delle particelle analizzate ha mostrato di contenere carbonio elementare (fuliggine, vedi anche gli studi di Marvin Herndon). I composti metallici identificati erano tutti internamente mescolati con le particelle di fuliggine. I metalli più abbondanti nel gas di scarico erano Cromo, Ferro, Molibdeno, Vanadio, Alluminio, Bario, Rame, Piombo, Nickel, Manganese, Titanio, Zirconio. Sono stati individuati pure Calcio, Sodio, Silicio. Di seguito il link al rapporto presentato alla "20th ETH-Conference on Combustion Generated Nanoparticles". http://www.nanoparticles.ch/archive/2... Edward Teller ritenne che l'aviazione commerciale potesse essere adoperata per diffondere queste particelle al costo di 33 centesimi per litro (Un brevetto Hughs del 1991 conferma che il particolato può essere diffuso attraverso i motori degli aviogetti). Ciò dà credibilità ad un resoconto di un dirigente di una compagnia aerea, costretto dall'obbligo del silenzio a rimanere anonimo, secondo cui l'aviazione commerciale ha cooperato e coopera tuttora con i militari nel progetto copertura. Affermare che non esiste evidenza scientifica sulla geoingegneria clandestina alias "scie chimiche" non solo non risponde al vero, ma significa anche negare una realtà che è sotto gli occhi di tutti. Basterebbe un minimo di onestà intellettuale per ammettere che il fenomeno è indiscutibile e che non necessita della conferma per opera della casta degli scienziati. Questi baroni negheranno sino alla fine. "