dimanche 14 juin 2015

'Apocalisse è qui Gianni Fraschetti 14 Giugno 2015


L'Apocalisse è qui


di Gabriele Adinolfi -

Ormai è un'invasione apocalittica di folle africane sballonzolate a destra e sinistra, ostaggio di ricche speculazioni umanitarie. Tra epidemie esotiche, braccia e teste mozzate, gli sbarchi si moltiplicano. Le opposizioni accusano il governo che accusa l'Europa e intanto la situazione degenera. In due soli anni l'Italia che in precedenza era stata relativamente protetta, ha raggiunto gli inferni in terra che Francia, Belgio, Inghilterra e Olanda avevano impiegato decenni a realizzare con le attenuanti di un colonialismo alle spalle e dell'assenza di un modello realizzato che dimostrasse inequivocabilmente la follia delle scelte della società multirazzista.
Ora che abbiamo l'entusiasmo dei neofiti, noi esageriamo mentre gli altri ci esortano a frenare e allora li accusiamo d'insensibilità. Il tipico estremismo fanatico imbecille dei neo-convertiti.
Intanto gli uni e gli altri (fans dell'invasione e fans dello stop) se la prendono con gli altri Paesi europei e con Bruxelles.

Bella scusa quella di Bruxelles!
Bruxelles è un luogo di perdizione con un'infinità di colpe. Però ultimamente è diventato l'alibi puntuale dei governanti inetti e colpevoli.
La lista delle nefandezze italiane per le quali si fa scaricabarile è infinita: a iniziare dal modo d'interpretare il Patto di stabilità o dal dove e come apportare i tagli per pagare annualmente la Ue.
L'emergenza apocalittica degli immigrati del mare ha però strappato ogni velo.
Cosa fa la nostra classe dirigente, opposizioni incluse, nel rispondere all'opinione pubblica? Punta il dito contro la mancanza di solidarietà europea. La polizia francese che blocca Ventimiglia e la marina inglese che sbarca i clandestini in Italia offrono il destro per prendere in giro l'opinione pubblica ignorante. Così si devìa l'attenzione e la si concentra su francesi e inglesi che ci prenderebbero in giro.
Francesi e inglesi sono colpevolissimi per la gestione dell'attacco alla Libia. Sul quale attacco noi siamo ancora più colpevoli di loro perché abbiamo collaborato stracciando un trattato di amicizia – quindi da traditori – e andando a colpire i nostri stessi interessi.
Colpevoli, Londra e Parigi, non lo sono però nel dirci “teneteveli”. Perché questo scenario apocalittico lo abbiamo approntato noi, contro il parere di tutti gli altri membri della Ue.

Quando rovesciarono Berlusconi
Refresh. Il governo Berlusconi è caduto proprio sugli accordi con la Libia e sul contenimento dell'immigrazione. La Bce è sì intervenuta platealmente nel farlo cadere, ma sollecitata dal partito antiberlusconiano italiano capeggiato da Draghi e Napolitano. Il grande indebolimento Berlusconi lo subì proprio per la politica immigratoria che gli comportò il voltafaccia rabbioso della Conferenza Episcopale Italiana. Poi Papa Francesco è intervenuto in prima persona imprimendo un'accelerazione alla politica d'invasione dal sud. Lo ha fatto non solo con le affermazioni pubbliche, mettendosi di traverso alle soluzioni Onu di affondamento dei barconi vuoti e poi anche alle politiche di respingimento definite peccaminose, ma anche facendo stampare un francobollo con la sua visita a Lampedusa.
Il governo italiano, prima con Monti e poi con Renzi, non ha fatto che compiacere queste politiche, anche perché andava incontro alle strutture portanti dei propri apparati elettorali che sono associazioni e cooperative parassitarie che – come ha chiaramente spiegato Buzzi – guadagnano sull'immigrazione più di quanto si guadagni sul traffico di droga.

Mare Nostrum e Triton
Ed è per questo che è nata Mare Nostrum, un'iniziativa italiana indipendente, non concordata con nessuno, che per la prima volta nella storia vedeva la Marina di uno Stato messa a disposizione degli stranieri per invadere la propria nazione.
Nessun membro della Ue era d'accordo.
Fu così che venne concordata Triton. Ovvero la Ue avrebbe condiviso lo sforzo italiano ma a patto di “salvare” gli sbarcanti solo nelle acque territoriali italiane. Insomma a Bruxelles si trovò un compromesso. Ma noi abbiamo fatto i furbi e mentre Triton ci aiuta a “salvare” i milioni di euro per le associazioni e cooperative cattocomuniste già entrati nelle nostre acque territoriali, noi mandiamo lo stesso la nostra Marina a recuperare altri milioni imbarcando gli invasori subito a largo delle coste africane.

Francia, Inghilterra e Regioni hanno ragione
La Francia e l'Inghilterra nello specifico stanno facendo benissimo, perché le cose non stanno come i nostri politici ce le raccontano. Non ci sono milioni di profughi effettivi, non sono nemmeno qualche centinaio e se non andassimo noi in Africa a lanciare il messaggio “prego imbarcatevi” il tutto si ridimensionerebbe. Quindi non si capisce per quale ragione Londra o Parigi, o chiunque altro, dovrebbe piegarsi a un gioco sporco compiuto da noi in modo truffaldino e in spregio a quanto definito con Triton.
Altrettanto bene fanno i governatori e i sindaci che rifiutano il diktat dell'accoglienza.
Non si può trattare – dicevano i pellerossa – con chi parla con lingua biforcuta.
L'invasione non dipende dall'Isis o dalla Ue ma dagli interessi di Roma e del Vaticano. Che poi questi si sposino con un macrodisegno di altro genere (interessi americani, Piano Kalergi ecc) nessuno lo discute. Ma i soggetti che stanno portando la disperazione, nello specifico questi sono.
E visto che Roma ha tradito prima Tripoli e poi Bruxelles, chi le dovrebbe dare credito?
Oltretutto se gli altri membri della Ue si piegassero si verrebbe a creare un precedente disastroso perché qualsiasi governo in difficoltà – e Atene lo ha già minacciato - potrebbe concordare un ingresso massiccio d'invasori di transito per far leva nelle trattative europee ricattando gli altri. Insomma sarebbe la fine per tutti.

Altro che ponti!
L'unica soluzione per far esplodere questa situazione è il muro contro muro, altro che ponti!
Una serie di sbarramenti da nord a sud possono lasciare il cerino in mano ai piromani che non potranno più cavarsela davanti alla gente grazie all'espediente solito del passamano.
Il muro contro muro riuscirà? Non lo so ma non vedo alternative. Di sicuro i piromani mettono tutto in campo. Per aggirare governatori e sindaci e per mettere la gente di fronte al fatto compiuto hanno mobilitato i prefetti che concentrano e spalmano gli immigrati nelle varie città. Lo Stato in post-sovranità mantiene ancora delle prerogative giuridiche e strutturali che se non possono più andare a favore del popolo, funzionano però benissimo per depredarlo, reprimerlo e defraudarlo.

In pochi chilometri quadrati
Non sappiamo come andrà a finire il muro contro muro, auspichiamo che se ne innalzino sempre di più. Non possiamo certo dire come si risolverà, ma di certo è già servito a far cadere qualche maschera.
“Ce lo chiede l'Europa” dicevate fino a ieri e provate a balbettare anche adesso.
Bruxelles invece, la stessa Bruxelles che ha bocciato le nostre crociere di autoinvasione in Africa, ha votato i rimpatri che voi non volete effettuare. Non è Bruxelles che incoraggia la vostra apocalisse, siete voi che state seduti in quei pochi chilometri quadrati tra Palazzo Chigi e il Vaticano.
Allora try again: di certo troverete un altro alibi e un altro colpevole, tanto in Italia nessuno è mai responsabile di niente.
Potrete sempre vantarvi di aver rilanciato l'economia: milioni a palate per le cooperative biancorosse e incremento delle vendite per fabbriche di roncole e picconi e per le ditte dei vaccini contro il vaiolo, la malaria, tecc, ecc