mercredi 24 septembre 2014

Ucraina e nazisti. Assassinata la deputata di sinistra Samsonenko - Articolo segnalato da http://scienzamarcia.blogspot.it/

Fonte: http://ilmanifesto.info/assassinata-la-deputata-di-sinistra-samsonenko/


(Articolo segnalato da http://scienzamarcia.blogspot.it
"In Ucraina al potere c'è un governo (a mio parere ben poco leggittimo) ormai quasi apertamente nazi-fascista, e in questo clima chi esprime opinioni differenti in parlamento viene persino assassinato: la deputata Samsonenko è stata uccisa, aveva per l'appunto denunciato i rapporti tra il governo e i neofascisti. A proposito della situazione in Ucraina consiglio di leggere anche ilmessaggio della deputata ucraina Elena Bondarenko, nonchè l'interessante articolo sul sito bezzifer.com.)


E'stata rin­ve­nuta «sui­cida» con «colpi di fucile alla testa», lo scorso 27 ago­sto, nella sua casa nel vil­lag­gio di Cha­jki (regione di Kiev), Valen­tina Seme­n­juk Sam­so­nenko, tre volte depu­tata ed ex pre­si­dente del Fondo delle Pro­prietà sta­tali dell’Ucraina.
L’ex spea­ker della Rada Alek­sandr Moroz l’aveva incon­trata solo due giorni prima e lei gli aveva par­lato della lista delle imprese sta­tali da pri­va­tiz­zare che avrebbe pre­sen­tato a Poro­shenko nei pros­simi giorni.
Non si è dovuta atten­dere la scien­ti­fica di Csi per rifor­mu­lare pre­sto l’ipotesi in omi­ci­dio pre­me­di­tato. La guerra totale degli oli­gar­chi ucraini per acca­par­rarsi quanto rimane delle imprese sta­tali va avanti e men­tre il loro «comi­tato d’affari» a Kiev manda le truppe a bom­bar­dare le regioni indu­striali del sudest, loro si occu­pano di eli­mi­nare chi ne denun­cia le rapine o i con­cor­renti di malaf­fare. Pochi giorni prima di morire, la Sam­so­nenko aveva dato un’intervista alla tv Rossija24, in cui affer­mava che l’attuale guerra nel sudest è solo «il fuoco d’artiglieria pre­pa­ra­to­rio» in vista delle «guerre tra oli­gar­chi» per la spar­ti­zione delle imprese ancora statali.

È dun­que uno sce­na­rio di ter­rore sem­pre più tetro quello che sta vivendo la popo­la­zione ucraina. E se gli omi­cidi sono il prezzo che sta pagando il resto del paese, men­tre il sudest viene deci­mato, il pugno del nuovo governo di Kiev col­pi­sce in ogni dire­zione. Canali tv oscu­rati; siti web chiusi; col­le­ga­menti con canali tv russi vie­tati. E ancora: depu­tati della Rada suprema zit­titi nei loro inter­venti e altri pic­chiati in strada, «non importa a quale par­tito appar­ten­gano, basta che siano con­trari al corso verso la Ue», dice un cro­ni­sta del canale Novo­sti­no­vo­stej del Don­bass. E poi ope­ra­tori tv morti «miste­rio­sa­mente» o spa­riti nel nulla; par­la­men­tari «avver­titi» con maniere forti. E, dopo lo scio­gli­mento for­zato della fra­zione par­la­men­tare del Par­tito comu­ni­sta ucraino (Pcu), con­ti­nui arre­sti di diri­genti e atti­vi­sti (tor­tu­rati e sevi­ziati in car­cere, come testi­mo­niano imma­gini dal sito del Pcu) e ripe­tute mano­vre per met­tere defi­ni­ti­va­mente fuori legge il Par­tito comunista.
Lei stessa era stata sosti­tuita al ver­tice del Fondo delle Pro­prietà sta­tali con Dmi­trij Par­fe­nenko, uomo di Julija Timo­shenko, «dut­tile ed esperto per con­durre una pri­va­tiz­za­zione in sor­dina, senza un’inventario dei beni sta­tali e che aveva riscritto le con­di­zioni di pri­va­tiz­za­zione di Kri­vo­ri­z­h­stal», aveva detto la Sam­so­nenko nell’intervista. E aveva anche par­lato del ruolo di Igor Kolo­mo­j­skij (oli­garca, spon­sor di Pra­vyj sek­tor e gover­na­tore della regione di Dne­pro­pe­tro­vsk, in cui si trova Kri­voj rog, la città sede del colosso metal­lur­gico Kri­vo­ri­z­h­stal) nell’affare e del suo coin­vol­gi­mento nell’assassinio, lo scorso 29 luglio, del Sin­daco di Kre­men­chug, Oleg Babaev, che aveva sol­le­vato dubbi sulla sca­lata di Kolo­mo­j­skij a Ukrnafta.
Que­sta è la demo­cra­zia ucraina che Nato e Unione euro­pea difen­dono dalla «inva­sione» russa. Una demo­cra­zia che lascia ester­re­fatti; non certo stu­piti: quando si invia l’esercito – e, in avan­sco­perta, le bande nazi­ste mer­ce­na­rie – a bom­bar­dare scuole, ospe­dali, case del pro­prio Paese, non può esserci altra «demo­cra­zia». È ciò che aveva detto ieri l’altro la depu­tata del Par­tito delle regioni, Elena Bon­da­renko, prima di essere zit­tita per «pro­pa­ganda pro­russa» dallo spea­ker della Rada Alek­sandr Tur­ci­nov (soste­ni­tore di quella Julija Timo­shenko «le cui forze si ria­ni­me­ranno in autunno nella guerra tra oli­gar­chi», come ha detto un altro depu­tato) con un hitle­riano «si metta in ginoc­chio di fronte al nostro esercito».
Come scri­veva un mese fa RIA Novo­sti «l’Ucraina, nella sua forma attuale, è il risul­tato della lotta tra gruppi oli­gar­chici, attra­verso cui si è for­mato il capi­tale ori­gi­na­rio e ci si è spar­titi la pro­prietà sovie­tica; tutto è pas­sato attra­verso clan regio­nali. Quando que­sto sistema è crol­lato, gra­zie pro­prio a que­gli stessi oli­gar­chi, è ini­ziata la ripar­ti­zione della proprietà».