vendredi 31 mai 2013

nocensura.com: "Un equilibrio delicato" - Documentario

nocensura.com: "Un equilibrio delicato" - Documentario:

The China Study in ItalianoUn video Illuminante, The China Study, lo studio ormai diventato famoso in tutto il mondo al punto tale che il titolo non viene più tradotto nelle altre lingue ma è usato invariato nella lingua originale inglese, è ampiamente citato in questo video.
In questo video si parla dell’eccesso di proteine consumate durante i pasti onnivori e degli studi che dimostrano che il corpo umano non ha bisogno di molte proteine per stare in perfetta salute fornendo una base scientifica a quanto ha sempre affermato Arnold Ehret, uno studioso autodidatta noto in Germania e negli Stati Uniti nei primi due decenni del 1900.
Arnold Ehret elaborò un sistema di guarigione che chiamò della “dieta senza muco”, in cui asserisce che il corpo umano non necessita di proteine animali, teoria che è stata ed è tuttora contrastata ai giorni nostri ma che diversi studi ora dimostrano scientificamente che quanto lui asseriva era fondato su fatti inequivocabili.
Il video che segue illustra in modo chiaro, fornendo prove scientifiche, che l’alimentazione con prodotti animali è inadeguata per l’essere umano.
Buona visione!


Tipo: Documentari
Argomento: Salute
Durata: 86'
Fonte: A Delicate Balance - di Aaron Scheibner, Phoenix Philms, Australia - http://adelicatebalance.com.au/
Realizzato: 2008

nocensura.com:L’Unione Europea da il via libera per armare i ribelli in Siria, ecco cosa c’è in ballo

nocensura.com: L’Unione Europea da il via libera per armare i rib..
Riceviamo e pubblichiamo da Angelo Iervolino:
I ribelli in Siria armati segretamente dai paesi occidentali da tempo, in questi giorni hanno ricevuto dall’Unione Europea la benedizione ufficiale per poter ricevere armi alla luce del sole contro il governo Siriano. I ministri degli Esteri europei hanno deciso lunedì sera 27 maggio a Bruxelles di cancellare l’embargo di armi verso la Siria, ma chi sono questi ribelli? Sono persone che protestano contro Assad o la maggior parte sono mercenari stranieri, mandati li a combattere per rovesciare Assad? 
Una guerra civile un pò strana dove il numero di mercenari presenti tra i ribelli ha una notevole consistenza. L’Unione Europea ritiene di risolvere il conflitto in Siria vendendo armi ai ribelli? Non mi sembra una soluzione adeguata, piuttosto una scelta che ancora una volta mette davanti a tutto e tutti il profitto invece che le vite umane.
E’ giusto ricordare e non mi stancherò mai di farlo a questi politici europei che ogni giorno muoiono decine di bambini siriani, e loro invece di trovare una soluzione diplomatica, o mandare i caschi blu dell’ONU per cercare di mettere la pace, preferiscono vendere le armi, inasprire il conflitto e quindi aumentare la morte di civili e soprattutto bambini.

Lo ha detto la leader dell’UNHCR, l’Agenzia per i rifugiati delle Nazioni Unite, Navi Pillay, a Ginevra per le sessioni del Consiglio per i diritti umani. In 26 mesi di conflitto, oltre 94 mila morti e più di 1,5 milioni di sfollati. “Il regime usa una forza indiscriminata e sproporzionata”, ma i gruppi ribelli non sono da meno: ”violano diritti con esecuzioni sommarie e abusi sulle donne”.
In ogni caso i ribelli non fanno solo esecuzioni sommarie e abusi sulle donne, ma torturano i soldati siriani e applicano il cannibalismo mangiandone i cadaveri. Questo è quello che succede in Siria potete guardare con i vostri occhi i video che mi hanno mandato e le foto del cinereporter italiano Nino Fezza che ogni giorno rischia la vita per raccontarci cosa succede in Siria. Attenzione, la nota contiene immagini forti:

Le immagini contenute in queste note sono esplicite e raffigurano scene di guerra in Siria. E’ sconsigliata la visione ad un pubblico non adulto e facilmente impressionabile.




Questa è la tanto famigerata Europa alla quale tutti noi cittadini europei dobbiamo aspirare? Non solo l’Unione Europea sta gestendo male la crisi economica europea, ma anche le relazioni  con il resto del mondo.  
L’Europa si presenta come un agglomerato di stati guerrafondai che hanno come unico scopo quello di interferire in altri stati al fine di avere grossi profitti e appropriarsi delle materie prime, come hanno fatto in Libia e in altri paesi.
L’allentamento dell’embargo di rifornimenti di armi da parte dell’Unione europea, voluto dalla Gran Bretagna e dalla Francia, che da tempo premevano in tale direzione, conferma la difficoltà di una linea comune e condivisa nell’Unione, come è già avvenuto nella vicenda libica. Alla fine hanno deciso che ogni governo è libero di fare come vuole.
Il governo austriaco aveva messo in guardia i propri partner europei contro un’eventuale intenzione di fornire ai ribelli siriani materiali d’armamento, ritenendo che tali forniture rappresentassero “una violazione del diritto internazionale e delle leggi fondamentali dell’Unione europea” oltre che “dei principi della Carta delle Nazioni Unite in materia di non-intervento e uso della forza”. Speriamo che almeno l’Italia non si sporchi le mani del sangue di tanti bambini siriani, come hanno deciso di fare altri paesi europei. Riguardo gli Stati Uniti D’America, mentre ufficialmente hanno rifiutato il rifornimento di armi alle forze di opposizione ad Assad, anche per la preoccupazione che tali armi finissero in mano alla componente armata islamica radicale come Jabbat al-Nusra, affiliata ad al-Qaeda, martedì 28 maggio, il portavoce della Casa Bianca, Jay Carney ha dichiarato ai giornalisti “Approviamo l’azione dell’UE” e  Il portavoce aggiunto del dipartimento di Stato, Patrick Ventrell, ha aggiunto che il suo paese privilegiava fino ad oggi “un’assistenza non letale” di circa 250 milioni di dollari alla ribellione contro le forze del regime del Presidente Bachar Al-Assad. I fatti sono ben altri invece come risulta dalla mia inchiesta,  ribelli siriani hanno già armi americane.
La Russia, alleata di Damasco insieme alla Cina, ha criticato questa decisione europea e ha confermato le consegne previste di sistemi perfezionati S-300 russi al regime siriano. Il ministro degli Esteri siriano contrario alla scelta intrapresa dalla comunità internazionale ha dichiarato:
La decisione dell’Unione Europea costituisce un ostacolo agli sforzi internazionali per ottenere una soluzione politica alla crisi in Siria.
Accusa ugualmente l’UE di sostenere e incoraggiare i terroristi procurando loro armi violando la legge internazionale dell’ONU. L’esercito siriano ha arrestato giorni fa tre agenti dei servizi segreti sauditi che erano impegnati in attività terroristiche in Siria, mentre il 29 maggio l’esercito siriano ha lanciato un attacco contro i miliziani stranieri nella periferia della capitale Damasco.
Bene ora analizziamo i motivi di questa cosiddetta guerra civile…. Non si tratta di una guerra per i diritti, ma di un attacco verso un Paese sovrano, e molti media occidentali sostengono il contrario. Cosa può scatenare una guerra…. la parolina magica è GAS.
Leggiamo queste informazioni tratte da questo reportage sulla Siria:
In questo scacchiere la Siria di oggi si trova al centro delle ambizioni di giocatori senza scrupoli ed artefici di un infausto gioco al massacro. Ciò dipende dal fatto che il Paese ha la “fortuna” di possedere il più colossale giacimento di gas del mondo. Dunque, mentre le ultime guerre furono fomentate per il petrolio, ora ha inizio un nuovo sporco e spietato gioco, quello delle guerre per il gas: principale fonte di energia (pulita) di questo secolo alternativa al petrolio, nonché fonte energetica indispensabile per alimentare le industrie di tutti i paesi. Dopo la caduta dell’URSS, la Russia, vista l’egemonia degli Usa sul mercato del petrolio (poi concretizzatasi ancor più con le guerre in Kuwait, Iraq e Libia) decise di investire in maniera massiccia sul gas: ovvero su produzione, trasporto e commercializzazione su larga scala del combustibile naturale. Ad inaugurare questa nuova era fu Putin nel 1995, con la strategia di Gazprom verso Azerbaigian, Turkmenistan, Iran e Medio Oriente. Mosca avviò due strategie principali: 1) la prima costituita dall’istituzione di un progetto russo- cinese (collaborazione con Pechino) focalizzato sulla crescita economica del Blocco di Shanghai; 2) la seconda per controllare le risorse del gas mediante i progetti Nord Stream e South Stream: Il primo proteso a collegare la Russia direttamente alla Germania attraverso il Mar Baltico; l’altro, il progetto South Stream, orientato verso Mar Nero, Bulgaria, Italia Meridionale, Ungheria e Austria. Ciò con l’intento di competere e surclassare il Progetto antagonista, “Nabucco”. Progetto Usa – supportato dall’Ue e dalla NATO – che puntava inizialmente solo sul gas del Mar Nero e dell’Azerbaigian. Da qui l’avvio di una vera e propria guerra tra i due storici schieramenti antagonisti (Usa e Russia), per il controllo dell’Europa e del Medioriente, e di conseguenza il crescente interesse della Commissione europea per l’annessione della Turchia nell’Ue. Paese che, ricordiamo, ospita gli impianti di stoccaggio Usa di Nabucco: mossa strategicamente fondamentale per la tutela degli interessi Usa in Europa e per la tutela di Ankara, tagliata fuori dalla torta del gas, ed esclusa dai due progetti filo-russi (South Stream e Nord Stream) e danneggiata dai ritardi del progetto filo-Usa ”Nabucco”. “Questo stato di cose, ha inciso ma non giustificato, come spiega benissimo anche il professor Imad Shueibi sullo spostamento del baricentro commerciale e militare di Usa e Nato sulla Siria di Assad”. Nabucco è stato progettato da Washington al fine di convogliare gas per 3.900 chilometri, dalla Turchia all’Austria, e trasportare 31 miliardi di metri cubi di gas naturale all’anno dal Medio Oriente, e dalla
regione del Caspio, ai mercati europei. NATO, Usa e Francia hanno dunque cercato di sbrigare velocemente le pratiche Siria e Libano: Paesi mediorientali non proprio allineati e confacenti agli interessi occidentali. Va ricordato, infatti, che la Siria ha firmato un contratto per forniture di gas all’Iran attraverso l’Iraq. Ciò spiega il motivo per il quale sul gas siriano e libanese oggi si concentri la battaglia tra Nabucco e South Stream (Gazprom). Inizialmente, come detto, l’ambizioso progetto statunitense doveva concentrarsi solo su Asia centrale, Mar Nero e dintorni. Esso doveva competere con i due progetti russi, ma oggi, a causa di problemi tecnici, è stato rinviato al 2017, consentendo ai russi di acquisire un indubbio vantaggio sullo scacchiere planetario del gas. Da qui, allora, la necessità per gli Stati Uniti di assicurasi delle zone gasifere addizionali e di iniziare all’indomani dei pretestuosi fatti dell’11 Settembre 2001, sui quali restano
pesantissime ombre sulla stessa amministrazione Bush una guerra contro tutti quei paesi ricchi di gas e funzionali a tal scopo. Il tutto, paradossalmente, in nome dei diritti umani e della Democrazia.
Pertanto, gli ostacoli ed i ritardi che il progetto ha sofferto per oltre un anno, spiegano esaustivamente il grado di menzogne perpetrate ai danni dell’opinione pubblica occidentale ed europea e dall’altro canto le atrocità perpetrate ai danni di molti paesi mediorientali e delle loro sventurate popolazioni. In questo fosco scenario, notevole rilievo ha assunto anche il ruolo svolto dalla Francia: Nazione intenzionata a giocare un ruolo da co-protagonista con gli Usa, anche nel mondo del gas, dopo che (con i disordini provocati dalla “Primavera Araba”) la nazione è tornata ad esercitare (militarmente ed economicamente) il suo status quo, acquisendo una sorta di assicurazione che si estenderebbe dalla Libia alla Siria, fino al Libano. E un domani forse all’Iran.
Diverso è il discorso della Germania. Per capire è utile notare come il colosso russo del gas, Gazprom, sia stato co-fondato dai tedeschi dopo la fine della Seconda Guerra mondiale. Questo impegno tra la Russia e la Germania ha avuto conseguenze anche di tipo demografico: infatti tre milioni di russofoni oggi vivono in Germania, rappresentando la comunità più grande dopo quella turca. Il progetto Nord Stream, il principale collegamento tra la Russia e la Germania, è stato inaugurato di recente con un oleodotto che è costato 4,7 miliardi di euro. Anche se questo gasdotto collega Russia e Germania, è stato riconosciuto come parte della sicurezza energetica europea: anche se invero, come detto, il progetto Nord Stream è strutturalmente un piano di Mosca e non europeo. Pertanto l’uso da parte della Russia delle sue vecchie relazioni non è stato dannoso per la Germania, anzi! Ciò fa luce anche su un altro lato oscuro: la Germania ritiene che la politica dell’Ue sull’accollamento pro-quota del debito (sia pur fittizio ed illegale com’è) dell’Eurozona potrebbe ostacolare gli investimenti russo-tedeschi nel lungo periodo.
Ma questa è un’altra storia. Tuttavia, il crescente numero di impianti di stoccaggio di Gazprom in Austria sta andando a tutto vantaggio della Germania, che opererà come snodo per l’esportazione del gas dalla Russia all’Europa occidentale. Gazprom, pertanto, oggi è il primo fornitore di gas dell’Europa, con una percentuale di fornitura pari al 41% del suo fabbisogno, ridimensionando il ruolo degli Usa e spiegandone la sua politica bellica (travestita da missione umanitaria) in Medioriente. Un’espansione, quella Russa, che potrebbe toccare anche Cipro e che certamente non piace alla Turchia (anche per questo decisa a non ritirare le sue grinfie sull’isola-stato)”.

http://news.cloudhak.it/lunione-europea-da-il-via-libera-per-armare-i-ribelli-in-siria-ecco-cosa-ce-in-ballo/

jeudi 30 mai 2013

Strano ma vero: un politico dice la verità!


Publiée le 30 mai 2013
FB: https://www.facebook.com/losai.eu
Sito: www.losai.eu

Comando Gesuita


Publiée le 30 mai 2013
Stefano (Felce e Mirtillo), nel suo ultimo video, compie un'analisi cripto-simbolica dei recenti avvenimenti politici, economici e "religiosi" occorsi in Italia. Non si pensi che questa esegesi si limita ad enucleare i valori esoterici di eventi e personaggi cruciali che stanno conducendo l'Italia verso la costruzione di un nuovo ordine. L'indagine, infatti, svela in che modo le forze occulte producono le condizioni da cui scaturiscono conseguenze scientemente previste e progettate. "Comando Gesuita" addita nell'intrigante Compagnia fondata da Ignazio de Loyola e nelle logge ad essa alleate l'anima nera di un dominio tanto più scellerato quanto più ostenta "valori francescani".

Su La Testa!: NUOVO ORDINE MONDIALE: COME SI STERMINA L'UMANITA'...

Su La Testa!: NUOVO ORDINE MONDIALE: COME SI STERMINA L'UMANITA'...


Kissinger & Napolitano



di Gianni Lannes
Ecco le prove del genocidio in atto. Per sapere quale futuro (presente) catastrofico ci attende, o meglio già in atto, è utile la lettura del documentoNATIONAL SECURITY MEMORANDUM NSM-200. Si tratta di un documento sulla crescita della popolazione mondiale richiesto da Henry Kissinger e pubblicato in forma segreta nel 1974. L’atto ufficiale è stato declassificato nel 1989. 












L’essenza del testo è l’ambiguità  che svela come le premesse di molti problemi attuali - guerra ambientale (scie chimiche), terremoti, AIDS ed Ebola in Africa, "tsunami"   particolari, trome d'aria inusuali, carestie interminabili, esperimenti di controllo meteorologico, eccetera... eccetera... - siano state progettate 4 decenni fa dal braccio destro del presidente U.S.A. Richard Nixon. 

Kissinger Henry notoriamente a livello inernazionale e nazionale con mani grondante del sangue di milioni di esseri umani, è stato ricevuto dal capo del Quirinale Giorgio Napolitano (associato all’Aspen Institute, ente a sua volta finanziato dal Bilderberg Group di cui l’illuminato Kissinger è un’ombra operativa):

Kissinger è il criminale che reclutava per la Central Intelligence Agency i prigionieri nazisti da riciclare negli States, il mafioso che firmò la condanna a morte di Salvador Allende e di oltre trentamila desaparecidos (e che nello stesso anno si aggiudicava il Nobel per la Pace); insomma, l’assassino che minacciò di morte Aldo Moro e ne decretò l’omicidio nel 1978, la mente che ideò il piano Condor per controllare con le dittature l'America Latina. 
Secondo la vulgata dominante di questi assassini ai vertici delle nazioni (NWO) che imperano con la violenza sulla Terra, se le risorse alimentari non sono sufficienti ad alimentare l’umanità, è preferibile lasciar morire miliardi di persone. E magari si dà una mano a questo processo in atto.



Ecco un estratto:

«The political consequences of current population factors in the LDCs -- rapid growth, internal migration, high percentages of young people, slow improvement in living standards, urban concentrations, and pressures for foreign migration -- are damaging to the internal stability and international relations of countries in whose advancement the U.S. is interested, thus creating political or even national security problems for the U.S. In a broader sense, there is a major risk of severe damage to world economic, political, and ecological systems and, as these systems begin to fail, to our humanitarian values…
Moderation of population growth offers benefits in terms of resources saved for investment and/or higher per capita consumption. If resource requirements to support fewer children are reduced and the funds now allocated for construction of schools, houses, hospitals and other essential facilities are invested in productive activities, the impact on the growth of GNP and per capita income may be significant. In addition, economic and social progress resulting from population control will further contribute to the decline in fertility rates. The relationship is reciprocal, and can take the form of either a vicious or a virtuous circle. This raises the question of how much more efficient expenditures for population control might be than in raising production through direct investments in additional irrigation and power projects and factories…

World policy and programs in the population field should incorporate two major objectives:

 (a) actions to accommodate continued population growth up to 6 billions by the mid-21st century without massive starvation or total frustration of developmental hopes; and  (b) actions to keep the ultimate level as close as possible to 8 billions rather than permitting it to reach 10 billions, 13 billions, or more…
We must take care that our activities should not give the appearance to the LDCs of an industrialized country policy directed against the LDCs…

There is an alternate view which holds that a growing number of experts believe that the population situation is already more serious and less amenable to solution through voluntary measures than is generally accepted. It holds that, to prevent even more widespread food shortage and other demographic catastrophes than are generally anticipated, even stronger measures are required and some fundamental, very difficult moral issues need to be addressed. These include, for example, our own consumption patterns, mandatory programs, tight control of our food resources. In view of the seriousness of these issues, explicit consideration of them should begin in the Executive Branch, the Congress and the U.N. soon. (See the end of Section I for this viewpoint)…».


Traduzione:

«Le conseguenze politiche delle dinamiche in corso nei paesi sottosviluppati - crescita rapida, migrazioni interne, alte percentuali di gioventù, crescita lenta degli standard di vita, concentrazioni urbane, e spinte causate da immigrazione esterna - vanno a discapito della stabilità interna e delle relazioni internazionali dei paesi nel cui sviluppo gli Stati Uniti sono interessati, creando quindi dei problemi di natura politica, o addirittura di sicurezza nazionale, per gli Stati Uniti. Più in generale, c'è il forte rischio di danneggiare gravemente gli equilibri economici, politici ed ecologici mondiali, e quindi, con il decadere di questi equilibri, anche i nostri principi umanitari…

Una crescita moderata della popolazione offre vantaggi in quanto i beni risparmiati possono o essere investiti, oppure permettere un più alto standard di vita individuale (un maggiore consumo pro-capite). Se diminuiscono i beni da accantonare per mantenere meno bambini, e i soldi previsti per costruire scuole, case ed ospedali vengono investiti in attività produttive, gli effetti sulla crescita del prodotto nazionale lordo e sul benessere individuale potrebbero essere notevoli. Inoltre, la crescita socio-economica risultante dalla limitazione delle nascite contribuirebbe ulteriormente al loro abbassamento. Il rapporto (fra benessere e bassa natività) è reciproco, e può prendere l'aspetto di un circolo sia vizioso che virtuoso. Questo porta a domandarsi quanto più efficaci possano essere degli investimenti diretti a controllare il livello della popolazione, piuttosto che non a incrementare la produzione con nuove irrigazioni, maggiore energia o numero di fabbriche…

Le strategie e i programmi mondiali in campo demografico dovrebbero contemplare due obbiettivi primari:
a) interventi per permettere una crescita stabile della popolazione mondiale fino a 6 miliardi, per la metà del secolo 21°, senza deprivazioni massificate o mancanza assoluta di speranze di sviluppo, e
b) interventi per contenere il tetto massimo il più vicino possibile agli 8 miliardi, e non permettergli di arrivare ai 10, o 13 miliardi, o ancora di più…

Dobbiamo stare attenti a non dare ai nostri interventi l'apparenza di giocare a favore di una nazione industrializzata contro quelle sottosviluppate…

Vi è una diversa scuola di pensiero, che dice che un crescente numero di esperti ritenga la situazione demografica mondiale molto più grave, e molto meno addomesticabile con misure volontarie, di quanto generalmente si pensi. Si sostiene che, per evitare una insufficienza di risorse ed altre catastrofi demografiche ancora maggiori di quelle previste, siano necessarie misure d'intervento ancora più radicali, che ci porteranno ad affrontare questioni di delicato ordine morale. Ciò include, ad esempio, [una revisione del]le nostre stesse abitudini consumistiche, pianificazioni obbligatorie, o uno stretto controllo sulle nostre risorse alimentari. Vista l'importanza di tali argomenti, se ne suggerisce al più presto una aperta valutazione da parte del ramo esecutivo, del parlamento, e delle Nazioni Unite…».



National Security Study Memorandum 200: Implications of Worldwide Population Growth for U.S. Security and Overseas Interests:


ITALIA: SEMPRE PIU’ TERREMOTI ARTIFICIALI. PROTESTA DEL SINDACO DELL’AQUILA MINACCIATO DALLO STATO di Gianni Lannes

Su La Testa!: ITALIA: SEMPRE PIU’ TERREMOTI ARTIFICIALI. PROTEST...:



fonte: INGV




di Gianni Lannes


Dopo quattro anni L’Aquila ed i comuni devastati dal terremoto sono ancora un paesaggio di rovine, nonostante le promesse altisonanti dell’allora primo ministro il piduista deviato Silvio Berlusconi. La zona è addirittura militarizzata. Il sindaco vuole vederci chiaro e chiede lumi alle massime autorità di questo Stato fantoccio, e così viene addirittura minacciato di sospensione dal prefetto. Incredibile ma vero: la democrazia nel Belpaese è soltanto un guscio vuoto. 

«Sono giorni difficilissimi, se non disperati, per il futuro di L’Aquila. La mancanza di risorse per la ricostruzione allontana i tempi del recupero di centro storico, frazioni, borghi»: è l’incipit della lettera del sindaco dell’Aquila, Massimo Cialente, ai presidenti del Senato, Pietro Grasso, e della Camera, Laura Boldrini. Gli aquilani vendono le case per acquistarne altrove. «Un’emorragia che lascerà il centro storico non ricostruito, una nuova Pompei: una responsabilità storica che né io né la mia amministrazione intende assumersi». Sollecita quindi «un’operazione verità per fare luce su quanto è stato speso finora per l’emergenza terremoto e la ricostruzione post sisma». Così il primo cittadino del capoluogo abruzzese chiede la convocazione di una commissione parlamentare. «Parlando con esponenti del Governo e funzionari dei ministeri - scrive - viene ribadito che per il sisma si è speso anche troppo e che avremmo bruciato grandi risorse».

L'Aquila: 6 aprile 2009 - foto Gianni Lannes (tutti i diritti riservati)


E ancora: «A man walks on debris as he looks for his relatives after an earthquake, in downtown AquilaPurtroppo questo è il messaggio fatto passare nel Paese. Poiché il Parlamento è in possesso della relazione della Protezione Civile riguardo alla gestione dell’emergenza, dei rapporti semestrali del Commissario Straordinario per la Ricostruzione, nonché delle rendicontazioni delle somme spese dai singoli Comuni del cratere - prosegue - chiedo di incaricare la Commissione Parlamentare che riterranno opportuna per raccogliere i dati su quanto speso all’Aquila, da chi e come».

L'Aquila: 6 aprile 2009 - foto Gianni Lannes (tutti i diritti riservati)


Si tratta dell’ennesima iniziativa del sindaco che alcune settimane fa ha riconsegnato la fascia tricolore al presidente della Repubblica e ha fatto rimuovere il tricolore dalle sedi comunali per protestare contro il mancato invio di fondi per la ricostruzione. 

 
Kissinger accanto al criminale del Bilderberg Henry Kissinger
L’azione di Cialente, che ha detto no all’invito di Napolitano (affiliato all’Aspen Institute finanziato dal Bilderberg) di recedere dalla protesta, è costata al primo cittadino un decreto con cui il prefetto dell’Aquila,Francesco Alecci, gli intima di tornare alla normalità, pena la decadenza dall’incarico.

A muso duro con le autorità di questa nazione controllate ed eterodirette dall'estero: il Governo deve sempre spiegare al Popolo italiano sovrano, perché mai la prefettura dell'Aquila, centro operativo della Protezione Civile è stata sgomberata segretamente qualche giorno prima del devastante sisma del 6 aprile 2009 che ha ammazzato uficialmente 309 persone (tra cui molti bambini), mentre la Commissione Grandi Rischi il 31 marzo 2009 aveva tranquillizzato la popolazione aquilana a restare nelle proprie case. Anzi, la notte del 5 pale 2009 a seguito du scosse particolarmente violente, la Protezione Civile ancora una volta ha invitato la gente a stare in casa (esistono numerose testimonianze probanti). 

Anche se gli esperti istituzionali sono stati condannati recentemente in primo grado a sei anni di reclusione, questa pena ovviamente non resusciterà nessuno. In ogni caso non sono stati individuati i responsabili diretti della strage che vanno processati in tribunale in ambito nazionale ed internazionale.

Colgo l'occasione per invitare gli scienziati civili a vuotare il sacco. So che il ricatto è pesante, ma bisogna testimoniare la verità a favore della vita.

I governi italiano e degli Stati Uniti d'America, nonché la NATO devono essere chiamati in giudizio a risponderne.
 




E poi: chi ha autorizzato sempre a livello governativo, le operazioni di geoingegneria ambientale, di carattere militare in Abruzzo nel corso dell'anno 2009?

 
fonte INGV

Nel frattempo proseguono alacremente in tutta la Penisola, le sperimentazioni belliche delle forze armate degli Stati Uniti d’America, sotto l’egida della NATO (il braccio operativo a livello locale, in questa provincia dell’impero), per annichilire il nostro popolo, colpire le aziende produttive ancora ostinatamente in piedi e distruggere il territorio.  

 fonte INGV


Ecco l’ultimo pasticcio dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia. E’ stata in realtà di 1,8, e non di 3,0, la magnitudo del terremoto registrato alle 5:33 di questa mattina in Abruzzo, tra le province di L’Aquila e Teramo. «Il calcolo della magnitudo aveva inizialmente fornito un valore pari a 3.0. La revisione successiva dei dati ha mostrato che tale valore era decisamente sovrastimato, a causa di un problema nel software di analisi. Il problema è stato risolto e la stima corretta è di 1.8», rende noto il direttore del Centro Nazionale Terremoti dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv), Alessandro Amato. «Purtroppo - ha concluso l’esperto - essendo il valore della magnitudo ricalcolata (1.8) al di sotto della soglia di comunicazione, non sono partiti i messaggi di rettifica».

Questa notte si sono verificate altre due scosse la prima con epicentro in Sila (magnitudo 3.0) e l’altra nella pianura padana emiliana (magnitudo 2.9). Ovviamente l’ipocentro è come al solito estremamente superficiale.

Di normale non c’è un bel niente, se non l’indifferenza generale, prima di una catastrofe annunciata - questa volta - a più riprese dagli esperti dello Stato.

riferimenti:


Su La Testa!:ITALIA: SEMPRE PIU’ TERREMOTI ARTIFICIALI. PROTESTA DEL SINDACO DELL’AQUILA MINACCIATO DALLO STATO

DALLO STATO



fonte: INGV




di Gianni Lannes


Dopo quattro anni L’Aquila ed i comuni devastati dal terremoto sono ancora un paesaggio di rovine, nonostante le promesse altisonanti dell’allora primo ministro il piduista deviato Silvio Berlusconi. La zona è addirittura militarizzata. Il sindaco vuole vederci chiaro e chiede lumi alle massime autorità di questo Stato fantoccio, e così viene addirittura minacciato di sospensione dal prefetto. Incredibile ma vero: la democrazia nel Belpaese è soltanto un guscio vuoto. 

«Sono giorni difficilissimi, se non disperati, per il futuro di L’Aquila. La mancanza di risorse per la ricostruzione allontana i tempi del recupero di centro storico, frazioni, borghi»: è l’incipit della lettera del sindaco dell’Aquila, Massimo Cialente, ai presidenti del Senato, Pietro Grasso, e della Camera, Laura Boldrini. Gli aquilani vendono le case per acquistarne altrove. «Un’emorragia che lascerà il centro storico non ricostruito, una nuova Pompei: una responsabilità storica che né io né la mia amministrazione intende assumersi». Sollecita quindi «un’operazione verità per fare luce su quanto è stato speso finora per l’emergenza terremoto e la ricostruzione post sisma». Così il primo cittadino del capoluogo abruzzese chiede la convocazione di una commissione parlamentare. «Parlando con esponenti del Governo e funzionari dei ministeri - scrive - viene ribadito che per il sisma si è speso anche troppo e che avremmo bruciato grandi risorse».

L'Aquila: 6 aprile 2009 - foto Gianni Lannes (tutti i diritti riservati)


E ancora: «A man walks on debris as he looks for his relatives after an earthquake, in downtown AquilaPurtroppo questo è il messaggio fatto passare nel Paese. Poiché il Parlamento è in possesso della relazione della Protezione Civile riguardo alla gestione dell’emergenza, dei rapporti semestrali del Commissario Straordinario per la Ricostruzione, nonché delle rendicontazioni delle somme spese dai singoli Comuni del cratere - prosegue - chiedo di incaricare la Commissione Parlamentare che riterranno opportuna per raccogliere i dati su quanto speso all’Aquila, da chi e come».

L'Aquila: 6 aprile 2009 - foto Gianni Lannes (tutti i diritti riservati)


Si tratta dell’ennesima iniziativa del sindaco che alcune settimane fa ha riconsegnato la fascia tricolore al presidente della Repubblica e ha fatto rimuovere il tricolore dalle sedi comunali per protestare contro il mancato invio di fondi per la ricostruzione. 

 
Kissinger accanto al criminale del Bilderberg Henry Kissinger
L’azione di Cialente, che ha detto no all’invito di Napolitano (affiliato all’Aspen Institute finanziato dal Bilderberg) di recedere dalla protesta, è costata al primo cittadino un decreto con cui il prefetto dell’Aquila,Francesco Alecci, gli intima di tornare alla normalità, pena la decadenza dall’incarico.

A muso duro con le autorità di questa nazione controllate ed eterodirette dall'estero: il Governo deve sempre spiegare al Popolo italiano sovrano, perché mai la prefettura dell'Aquila, centro operativo della Protezione Civile è stata sgomberata segretamente qualche giorno prima del devastante sisma del 6 aprile 2009 che ha ammazzato uficialmente 309 persone (tra cui molti bambini), mentre la Commissione Grandi Rischi il 31 marzo 2009 aveva tranquillizzato la popolazione aquilana a restare nelle proprie case. Anzi, la notte del 5 pale 2009 a seguito du scosse particolarmente violente, la Protezione Civile ancora una volta ha invitato la gente a stare in casa (esistono numerose testimonianze probanti). 

Anche se gli esperti istituzionali sono stati condannati recentemente in primo grado a sei anni di reclusione, questa pena ovviamente non resusciterà nessuno. In ogni caso non sono stati individuati i responsabili diretti della strage che vanno processati in tribunale in ambito nazionale ed internazionale.

Colgo l'occasione per invitare gli scienziati civili a vuotare il sacco. So che il ricatto è pesante, ma bisogna testimoniare la verità a favore della vita.

I governi italiano e degli Stati Uniti d'America, nonché la NATO devono essere chiamati in giudizio a risponderne.




E poi: chi ha autorizzato sempre a livello governativo, le operazioni di geoingegneria ambientale, di carattere militare in Abruzzo nel corso dell'anno 2009?

 
fonte INGV

Nel frattempo proseguono alacremente in tutta la Penisola, le sperimentazioni belliche delle forze armate degli Stati Uniti d’America, sotto l’egida della NATO (il braccio operativo a livello locale, in questa provincia dell’impero), per annichilire il nostro popolo, colpire le aziende produttive ancora ostinatamente in piedi e distruggere il territorio.  

 fonte INGV


Ecco l’ultimo pasticcio dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia. E’ stata in realtà di 1,8, e non di 3,0, la magnitudo del terremoto registrato alle 5:33 di questa mattina in Abruzzo, tra le province di L’Aquila e Teramo. «Il calcolo della magnitudo aveva inizialmente fornito un valore pari a 3.0. La revisione successiva dei dati ha mostrato che tale valore era decisamente sovrastimato, a causa di un problema nel software di analisi. Il problema è stato risolto e la stima corretta è di 1.8», rende noto il direttore del Centro Nazionale Terremoti dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv), Alessandro Amato. «Purtroppo - ha concluso l’esperto - essendo il valore della magnitudo ricalcolata (1.8) al di sotto della soglia di comunicazione, non sono partiti i messaggi di rettifica».

Questa notte si sono verificate altre due scosse la prima con epicentro in Sila (magnitudo 3.0) e l’altra nella pianura padana emiliana (magnitudo 2.9). Ovviamente l’ipocentro è come al solito estremamente superficiale.

Di normale non c’è un bel niente, se non l’indifferenza generale, prima di una catastrofe annunciata - questa volta - a più riprese dagli esperti dello Stato.

riferimenti:


Terremoto in Emilia, magnitudo 3.0 - Voceditalia.it

Terremoto in Emilia, magnitudo 3.0 - Voceditalia.it

In attesa del Gran Terremoto, contentiamoci di qualche terremoto minore ogni giorno! (Queste notizie qui sono "vecchie" meno di 24 ore dopo che sono state pubblicate. Ogni giorno puoi goderti gli aggiornamenti!!) Più info: http://sulatestagiannilannes.blogspot.it/2013/05/italia-sempre-piu-terremoti-artificiali.html 

mercredi 29 mai 2013

Democrazia Sovrana intervista Paola Musu


Publiée le 27 mai 2013
L'Avv.Musu ci spiega la trappola dell'Euro e i motivi della sua denuncia contro i Trattati di Maastricht e Lisbona.