jeudi 29 août 2013

Les idiots savants de la surpopulation - Laboratorio Eudemonia via yahoogroups. à Sublimen



La scienza ha metodi precisi. Seguendoli si ottengono risultati corretti che ci permettono di gestire la realtà in modo benefico. Se invece ce ne distacchiamo possiamo essere certi di NON star facendo buona scienza e che non avremo risultati desiderabili. Uno dei dettami da seguire con maggior rigore è quello dell'obiettività, del non rimanere legati ad alcun punto o situazione che possa in qualche modo inficiare la nostra analisi. Un altro è quello che malvede le specializzazioni quando si affronta la complessa interdipendenza delle cose della vita.

L'approccio seguito dalla scienza relativamente al fenomeno demografico non è stato corretto per entrambe le ragioni. Gli scienziati hanno affrontato il tema demografico come loro solito: in modo specialistico, sulla base di dati aritmetici ed in una visione puramente meccanicistica, isolandolo dal ben più ampio contesto vivente interessato. Ma la peggior cosa, che causa anche la prima, è che è mancata loro l'obiettività necessaria a distinguere gli effetti e l'evoluzione del fenomeno demografico nei due tipi di società che si possono avere:

- ad organizzazione tirannica,
- ad organizzazione democratica.

Conseguenza ne è che da tempo essi ricorrono al concetto di SOVRAPPOPOLAZIONE per definire una situazione che in Stati tirannici sorge più facilmente ed è più difficilmente gestibile mentre in Stati democratici (realmente democratici, in democrazie compiutamente realizzate) sorgerebbe più difficilmente e sarebbe più facilmente gestibile. Il termine stesso SOVRAPPOPOLAZIONE nasce da un palese approccio dispotico: esso indica un numero IN ECCESSO di umani che, essendo di troppo, dovrebbero essere eliminati per il bene della restante collettività.

Eppure, se è vero che la natura ha i noti insuperabili limiti cui così spesso gli scienziati fanno riferimento da decenni, la società (e la scienza con essa) ha ancora parecchi taboo da superare. Uno di questi taboo, perfino ignoto ai più quindi tra i più incrollabili, è quello relativo al fatto che DEMOCRAZIA è concetto e metodo che non può riguardare soltanto il ristretto ambito governativo ma deve coinvolgere anche ed innanzitutto il ben più ampio e consistente serbatoio di conoscenze, incarichi, poteri e risorse della Pubblica Amministrazione.

Gli scienziati, approfittando del fatto che noi persone "comuni" non avevamo Internet e non potevamo accedere direttamente alla conoscenza, ci hanno tenuto fetentemente nascosto che un Paese che si definisca democratico ha da assegnare a tempo determinato i ruoli tutti della Res Publica in modo da permettere la partecipazione di più cittadini competenti in materia. Per non rinunciare alle "loro" cattedre ed impieghi, gli scienziati ci hanno fatto credere che democrazia coinvolgesse il solo ambito delle decisioni e non pure quello delle mansioni.

In tal modo, non rivelando al mondo che i Paesi che si definiscono democratici lo sono in realtà solo per una piccola percentuale dell'intero pubblico, gli scienziati hanno lasciato che i fenomeni umani continuassero a svolgersi nell'ignoranza necessaria alle tirannie per regnare. Conoscenze e consapevolezze di grande importanza, che introducendo il tempo determinato nel Pubblico Impiego si sarebbero diffuse agevolmente e velocemente, son rimaste confinate in ambiti ristretti senza poter essere utilizzate. Dovendo così ognuno far del suo peggio.

Una sola considerazione basta a farci capire e misurare la differenza tra democrazia e tirannia. In una società la cui centralità è pubblica solo per finta, essendo invece basata su accaparramento ed esclusione, ognuno, persona od azienda, è costretto a contrapporsi forte all'altro ed a sfruttarlo, se desidera mantenersi in vita. Ognuno prova una continua pulsione ad accumulare beni e risorse per garantirsi la sopravvivenza nel caos quotidiano. Al contrario, in una società la cui centralità è pubblica a tutti gli effetti, in cui il bene comune viene civilmente e fraternamente condiviso, in cui la legge garantisce una effettiva equità e giustizia e non il mantenimento di se stessa qualsiasi porcheria imponga, gli umani, noi cittadini e le stesse aziende, impostano la loro vita su valori ben diversi ed il normale uso delle cose non giunge mai ad un parossistico consumismo.

Verità è che una società realmente democratica non produce nè soffre di sovrappopolazione. Scienziati che, per via delle loro specializzazioni, si riducono ad essere degli "idiots savants" e che, per via del conflitto d'interessi che li compromette, si concedono a comportamenti scorretti, ci nascondono che l'aspetto fisico del mondo non ha potere assoluto sulle cose poiché esiste un aspetto politico che può fare e farà la differenza.

Riformiamo i nostri Stati fino a renderli democratici. Non solo i sette miliardi di terrestri già giunti ma anche quelli in arrivo potranno vivere in perfetto benessere. Aiutiamo i popoli ad emanciparsi dai carrieristi pubblici e la cosiddetta "sovrappopolazione" si trasformerà in popolazione folta, sì, ma passibile di perfetto andamento delle cose. Prendiamo coscienza che nella parola "sovrappopolazione" si palesa la volontà degli scienziati di non voler riorganizzare la politica terrestre. Per cui impariamo a far da soli e potete scommetterci: ce la faremo.

Chi mi legge però si dìa una mossa. Il destino non ama attendere troppo.
E noi abbiamo già abusato oltremodo della sua pazienza.

Danilo D'Antonio

Piazza del Municipio
64010 Rocca S. M. (TE)
Italia - Europa

tel. ++39 339 5014947

"Per idiota sapiente in campo psicologico si intende un individuo che presenta una o più capacità super sviluppate in concomitanza con un certo grado di ritardo mentale. La sintomatologia è appunto la sindrome dell'idiota sapiente, o anche sindrome dell'idiot savant ..." http://it.wikipedia.org/wiki/Idiota_sapiente