samedi 13 juillet 2013

CHE FARE - INTERVISTA A NANDO IOPPOLO A CURA DI ELIA MENTA (Prima parte della trascrizione)

FONTE:  IL BLOG DI ELIA MENTA   "PER CHIUNQUE HA COMPRESO"

Trascrizione dal minuto 01.03

Nando Ioppolo:
Vorrei che fosse chiara una cosa: non esiste l' "ECONOMIA".
Esiste SOLO L' "ECONOMIA POLITICA", cioè esistono le SCELTE.
Non c'è un "qualcosa" che possa andare bene a TUTTI: a rapinatori e rapinati, a ladri e derubati, a lupi e ad agnelli.

Non è così.

L'Economia è Politica perchè è lo studio delle scelte.

Scelte che possono andare bene ad alcuni e non vanno bene ad altri.

Non esiste il "Supremo Interesse della Nazione".
Non esiste l'interesse comune a tutti.
Esistono degli interessi che sono contrapposti.
Di fronte a interessi contrapposti, non ha senso parlare del "COMUNE INTERESSE"

Le ho fatto prima l'esempio del comune interesse...non so...facciamo il "partito del portafogli": Dovrebbe accomunare che cosa, rapinatori e rapinati? Derubati e ladri? Non ha senso. Non esiste.
Oppure..."Il Partito della casa".Dovrebbe mettere d'accordo sia inquilini che padroni di casa? Hanno degli interessi contrapposti. Senza essere nell'ambito criminale, ma nell'ambito semplicemente mercantile, ma hanno degli interessi contrapposti.

Non è che tutti gli interessi sono degli interessi comuni.
Molti interessi sono contrapposti, appunto.

Allora. di fronte a interessi contrapposti, non ha senso dire :"Che cosa possiamo fare?"
"Che cosa possiamo fare?" chi?

Ma se Lei mi dice: "Cosa può fare il 99% della popolazione, io posso rispondere a questa domanda.

Ma se Lei voleva dire: "Che cosa può fare il 100% della popolazione, è impossibile rispondere, perchè non è possibile, per esempio, mettere d'accordo l'1% della popolazione con il restante 99%, nelle società a capitalismo maturo, come quella attuale, perchè negli ultimi 25 anni, le ricette liberiste, che, abbiamo visto, sono state applicate, hanno prodotto l'impoverimento progressivo di tutto il sistema economico, con il 99% della popolazione che ha dimezzato la sua ricchezza (e al suo interno, il 50% più povero l'ha ridotta di due terzi), mentre l'uno per cento della popolazione l'ha triplicata, la sua ricchezza.

Allora Lei capisce che chiedere:"Che cosa ne pensa della crisi?" a quell' 1% vuol dire avere una risposta diversa da quella del restante 99%.

Elia Menta: Quindi le scelte politiche sono decidere a chi dare vantaggi  e su chi invece scaricare gli svantaggi.

Nando Ioppolo: esattamente.
Allora: propongo una scelta di campo. Stiamo con il 99%.
Cioè, praticamente con chi?

Elia Menta: nell'intervista precedente si diceva che le scelte vengono fatte per quell'1%, a danno del 99%.

Nando Ioppolo: esattamente.
Quindi, allora, se noi ci poniamo il problema di che cosa fare nell' intereresse del 99% della popolazione, allora la risposta è possibile e anche discretamente semplice.

Il problema è questo qua:
noi sappiamo che l' 1% della popolazione è formato: -1 dall'élite creditizio-finanziaria; 2-dai trust finanziarizzati (dalle grosse imprese multinazionali, che sono collegate a colossi bancari, in un unico trust, che è ,contemporaneamente, industriale, mercantile  e finanziario).

Questo blocco di interessi  non è neanche l'1% della popolazione: arriva all' 1% con i ceti possidenti (cioè coloro che sono "ricchi e basta").
Cosa vuol dire essere "ricco e basta"?
Vuol dire praticamente avere un patrimonio, non so, di 500 milioni, tra immobili, titoli, fondi vari, soldi in banca, di tutto e di più, terreni, castelli: quello che vogliamo.
Chi è un possidente ha un interesse, oggi come oggi, comune
alla élite creditizio-finanziaria.
Ed è l'1% che si è arricchito negli ultimi 25 anni.

Elia Menta: Lei sta dicendo una cosa abbastanza grave. Mi sta dicendo che in tutti questi anni qualsiasi partito, che è stato al governo, ma anche all'opposizione, in realtà ha fatto una politica (quindi delle scelte) a vantaggio di quell' 1% e a svantaggio del 99%

Nando Ioppolo: esattamente.

Elia Menta: però chiedendo il voto al popolo per fare gli interessi dell' 1%

Nando Ioppolo: sì!
Poi su questo sono possibili due teorie.
Cioè, la teoria "complottista", diciamo, (cioè che sapevano benissimo cosa facevano).
E la teoria, viceversa, "normale", diciamo la teoria "non patologica", e cioè che semplicemente seguissero la propria opinione.E io sono di questo secondo avviso.
Secondo me, quello che è accaduto è stato un "vuoto di Pensiero".
C'è stata praticamente l'egemonia culturale del pensiero liberista, che faceva oggettivamente gli interessi di questo 1%, ma che ha convinto anche il restante 99% che fosse invece COMUNE INTERESSE adottare certe scelte.

Ecco come è andata. Che poi  uno, o molti, abbiano consapevolezza e abbiano tradito il 99%, piuttosto che lo fanno per interesse, è possibile.

Rendiamoci conto che non è facile capire come stanno le cose quando tutta la scienza, i media e i politici di tutti gli orientamenti hanno un modo di pensare di tipo liberista. Cioè: riuscire a essere antiliberista in un mondo liberista.E' dura! E' un po' come essere copernicani in un mondo tolemaico.
Che poi a uno gli interessi, gli serva e gli convenga, è vero, però...

Elia Menta: eh ma, mi scusi, mi viene abbastanza spontaneo pensare che se io, comunque, "metto la sordina" (sono parole che Lei usava l'altra volta); metto la sordina a chi dissente, non posso pensare che questo venga fatto in buona fede! Metto la sordina, perchè? Perchè è un pensiero diverso, perchè non voglio che questo pensiero circoli, non voglio che arrivi alla gente. Per quale motivo lo faccio, se non c'è  un disegno dietro...

Nando Ioppolo: guardi, le cose stanno peggio!
Le cose stanno molto peggio di così.

Elia Menta: Lei dice: "Questa gente è ignorante, è incompetente...

Nando Ioppolo: Sì. E Le spiego di più.
L'intervista che stiamo facendo, vedrà che sarà esplosiva. Perchè in questa intervista noi vediamo che cosa bisogna fare.
Ora, nel vedere che cosa bisogna fare, Lei automaticamente confronterà con le proposte che vede nel programma politico. Poichè le cose che adesso ci accingiamo a dire non le sente da nessuna parte, a un certo punto, vedendo la loro ragionevolezza, e capendo che convengono al 99%, a un certo punto lei si chiederà come mai queste cose non vengono pensate.

Perchè, veda, Lei può pensare anche al "complotto", ma come la mettiamo con gli intellettuali ("organici" - direbbe Gramsci) del 99% della popolazione?
Come la mettiamo con gli intellettuali della piccola e media Impresa?
Come la mettiamo con gli intellettuali delle Maestranze organizzate?
Perchè gli intellettuali dei professionisti, degli artigiani e dei commercianti si fanno imbrogliare dagli intellettuali organici all'1% della popolazione?
Perchè vanno contro i propri interessi? Perchè non riescono a immaginare...?

Le faccio un esempio per capirci subito.
Facciamo il caso di domandare al classico Brambilla cosa ne pensa lui di dimezzare i salari.
Se Lei fa questa proposta, il Brambilla Le dirà:
"Eh, no! I salari sono troppo bassi adesso. Se li dimezziamo,poi chi compra?"
Allora Lei gli dice subito dopo:"Ah, allora...ha ragione...ho capito. Allora raddoppiamoli!"
E lui subito protesta e dice:"E no,no! Come, raddoppiamoli?! Non ci stiamo mica dentro, noi. Siamo in difficoltà. Come facciamo a raddoppiare gli stipendi!"
Al che Lei dice:" Ma scusi, mi faccia capire.Come ragiona, Lei?
Allora: dimezzarli è male e raddoppiarli è male?  Cioè Lei dice che i salari sono "ottimi" qualunque sia il loro valore, comunque varii e per qualunque ragione ciò avvenga?
Oppure peggio! Esiste una sorta di "Quarto principio della Termodinamica", perchè giusto giusto i salari assumono, momento per momento, il valore ottimale?
Al che lui dirà:"No".
"Forse non è che magari Lei vorrebbe dimezzare lo stipendio dei suoi dipendenti e veder raddoppiare lo stipendio di tutti gli altri?"
"Eh, questa sarebbe la cosa migliore!"

Allora, cosa vuol dire?
Vuol dire che lui, dal punto di vista INDIVIDUALE, MICRO, capisce il suo interesse. Gli manca la visione MACRO.
Gli manca la coscienza di classe. Gli manca di capire se a lui, come classe sociale, complessivamente, gli conviene l'aumento dei salari o la diminuzione dei salari.
Questo è l'equivoco che sta alla base della nostra Confindustria, per esempio, ma non solo in Italia, anche all'estero.

Il problema principale della piccola e media impresa è non avere ancora sciolto questo nodo, perchè di fronte ad una crisi che è crisi di vendite, quindi è crisi di mercato; in un mercato che si restringe il problema principale sono le vendite che mancano.

In una situazione di questo tipo un imprenditore dovrebbe pensare che la cosa migliore è far aumentare le vendite. Allora, se aumentano gli stipendi cosa succede praticamente? Tu travasi ricchezza dall'1% verso il restante 99%. Quindi crei un aumento di domanda e una diminuzione di risparmi che crea il giro.

Poichè l'imprenditore ha un equilibrio mobile, perchè i costi poi li ricarica sui prezzi, a lui tutto sommato conviene, dal punto di vista macro, come classe sociale. Ma questo ragionamento è difficile da fare, per una persona che non è un economista; è una persona che, semplicemente, è un imprenditore e che comunque vede che il suo interesse sarebbe quello di dimezzare gli stipendi ai propri dipendenti e raddoppiare quello degli altri.

Elia Menta: Quindi (il nodo) è la differenza fra microeconomia e macroeconomia.
Nando Ioppolo: Sì, Perchè praticamente quella che si perde è la concezione della "Circolarità del sistema".

Nando Ioppolo: La bravura dei liberisti è stata quella di affrontare l'economia come se fosse l'economia di una sola impresa.
Quindi, in termini Micro, il paradosso quand'è? Quando tu vai a tagliare sui costi, perchè quando vai a tagliare sui costi, che contemporaneamente sono a due  ruoli:  un reddito, che viene speso per consumi, pubblici o privati, sul mercato interno, stai segando il ramo su cui sei seduto.