lundi 20 mai 2013

Su La Testa!: AMBIENTE: LA CONTAMINAZIONE RADIOATTIVA

Su La Testa!: AMBIENTE: LA CONTAMINAZIONE RADIOATTIVA:  di Gianni Lannes





 di Gianni Lannes

Ecco perché una branca dell’Onu ha legalizzato a livello mondiale la contaminazione radioattiva del cibo per gli esseri umani. La nocività è il paradigma: la strategia di annientamento del genere umano ai minimi livelli quantitativi.

L’unità della radioattività è il Curie (Ci). L’esposizione umana a sorgenti radioattive del livello di diecine di Ci può produrre significativi effetti dannosi. Giusto per dare in proporzione un’idea del livello significativo di inquinamento del pianeta Terra, causato dalla produzione nucleare.

Nel 1996 la quantità complessiva di radioattività presente negli Stati Uniti e in Russia, in conseguenza di emissioni connesse alla produzione atomica, era di 1.7 miliardi di Ci. Esatto: avete letto bene: uno punto sette miliardi, ovvero millesettecento milioni. Di questa quantità complessiva circa 3 milioni sono stati rilasciati soltanto negli U.S.A. Da allora questo inquinamento è aumentato a livello esponenziale.
Importanti rivelazioni circa la situazione negli States e nell’ex Unione Sovietica sono state rese note in un articolo scientifico denso di informazioni, pubblicato nel numero di aprile 1996 di Physics Today, il bollettino mensile della Società Americana di Fisica. Tale documento è firmato da tre autori, due nordamericani, uno dei quali investito di alte responsabilità di governo nell’amministrazione Clinton (vice ministro dell’energia con responsabilità sul nucleare), ed uno russo (capo del dipartimento di scienza e tecnologia del ministero dell’energia atomica della Russia). 

E’ dunque presumibile che le informazioni fornite non pecchino per eccessivo allarmismo, ma semmai tendano ad attenuare l’impatto delle rivelazioni di straordinaria gravità.

Un altro dato: la radioattività rilasciata nell’ecosistema in Russia è 500 volte maggiore che negli Stati Uniti.

E’ fin troppo evidente che la contaminazione radioattiva ambientale, riversata sul cibo destinato al consumo umano costituisce un’autentica catastrofe ecologica, o meglio un genocidio pianificato che comporterà enormi costi nel futuro, e certamente è già costata un alto prezzo come concausa di morti e malattie.

Il riferimento specifico è rivolto non alla contaminazione prodotta dalle esplosioni nucleari sperimentali (prima quelle nell’atmosfera, poi quelle sotterranee), bensì a alla contaminazione causata dall’attività a carattere industriale - ed in parte associata alla produzione di energia elettrica utilizzata a scopi civili - volta a produrre una delle materie prime essenziali per la costruzione di armi nucleari, ovvero il Plutonio (una centrale nucleare ne sforna mediamente 50 chilogrammi l'anno, ed in Italia, escludendo i reattori di ricerca delle università hanno operato ben 5 impianti, di cui uno militare).

Il mancato rispetto della vita da parte del sistema di potere internazionale ha raggiunto e superato livelli criminali, ed è stata resa possibile dalla fittissima coltre di segretezza che ha coperto tutte queste attività.